In commercio ci sono differenti tipologie di Packer per risanamento. Diverse tra loro per diametro, pressione e tipologia di risanamento.
Ma non è soltanto questo.
Ci sono alcuni segreti sull’impiego dei packer che un professionista deve sapere.
Facciamo intanto un panoramica generale dei packer che trovi in commercio.
Long packer (https://www.3meta.it/prodotto/long-packer/)
Permette il risanamento tubazioni dal dn 200 al dn 800
Lateral packer (https://www.3meta.it/prodotto/lateral-packer/)
Il lateral packer copre tubazioni più piccole, dal 35 al 250mm
Packer flex (https://www.3meta.it/prodotto/packer-flex/)
Impiegato negli scarichi dal 35 al 250 mm di diametro.
Dotato di by pass per garantire la continuità di esercizio della linea.
Il foro all’interno consente infatti di far scorrere l’acqua all’interno della fognatura anche se il packer è gonfiato dentro al tubo.
Packer per curve (https://www.3meta.it/prodotto/packer-per-curve-90/)
Il packer per curve è specifico per il risanamento di tubazioni con curve dal dn 35 al 350
Infine abbiamo il packer Bladder (https://www.3meta.it/prodotto/packer-bladder/)
Si tratta di un packer speciale composto da 2 aste centrali semirigide e una gomma siliconica fissata alle due estremità.
Da impiegare su tubazioni dal dn 50 al dn 250mm
Dividendo ipoteticamente i packer in 2 grandi gruppi avremo:
- “Gruppo Packer” comprendente i Long packer, Lateral packer, packer Flex e packer per Curve.
- “Gruppo Packer Bladder” al quale appartengono gli omonimi prodotti.
Quali sono le differenze?
Pressione di gonfiaggio
I Packer del primo gruppo vanno gonfiati con il manometro da 0.6 a 2.5 bar a seconda dei diametri.
La pressione di gonfiaggio è indicata nelle estremità della parte in gomma. In questo modo non sarà necessario ricordarlo e lo avrai sempre sott’occhio.
Il packer Bladder va invece gonfiato tra 0.6 e 0.8 bar.
Quale resina abbinare ai packer?
Le resine da impiegare sono diverse in base alla loro composizione, tempi di polimerizzazione, lavorazione e alla capacità di incollaggio sul tubo.
La resina silicata non si incolla alla parete del tubo ma rimane in asse per effetto di estrema compressione contro la parete. È pertanto ovvio che va utilizzata con i packer del primo gruppo. Questi infatti, gonfiandosi a pressione più elevata hanno più forza per pressare la fibra che poi rimarrà perfettamente in aderenza con il tubo sigillandolo.
I packer Bladder invece, gonfiandosi a 0.6-0.8 bar, non hanno molta forza di apertura con il rischio che la fibra di vetro non si adatti al tubo. Il risanamento in tal modo non va a buon fine. Questo tipo di packer inoltre, per la sua conformazione, rende molto complicato l’ancoraggio della fibra al pallone durante le fasi di preparazione. E’ ovvio dunque che la fibra di vetro e la resina silicata non sono ideali per i Bladder.
Per il packer Bladder il miglior abbinamento è la resina poliureica bicomponente Pu-gialla (https://www.3meta.it/prodotto/pu-gialla/). Questa si incolla perfettamente
Quali feltri vanno usati
I packer del primo gruppo si abbinano benissimo alla fibra di vetro. La calza o Liner è sconsigliata perché ha troppo spessore rendendo molto difficoltosa l’estrazione del pallone dopo aver ultimato la polimerizzazione.
I packer Bladder invece vanno abbinati al feltro liner o calza. Quest’ultimo infatti è un unico “pezzo” cucito o saldato, particolarmente predisposto ad essere uniforme e più malleabile.
Quanta superficie del packer si gonfia?
Guarda il pallone. Ci sono delle “strisce” colorate parallele ai lati (solitamente barre gialle o bianche)
Le linee più interne delimitano lo spazio utile della fibra.
Le linee esterne definiscono il termine ultimo oltre ai quali il pallone non si gonfia.
Cosa succede se superi il limite? Non gonfiandosi il pallone, la fibra non aderisce alla superficie della tubazione. Risultato? Una riduzione del diametro a monte e valle della riparazione. Conseguenze: deposito di sporco e intasamento ma, ancora più grave, il rischio che non si riesca a recuperare il pallone.
Il packer Bladder invece va preparato correttamente altrimenti è naturale che non si gonfi nel modo corretto.
Il segreto è fissarlo ai lati sulle aste lasciandogli della parte superflua al centro cosi che gonfiandosi ha ampio margine per farlo nel modo più uniforme possibile.
È consigliabile provarlo a freddo prima di fare il lavoro.
Quali attrezzature usare
Per il gonfiaggio dei packer è sufficiente un compressore. Più grande è il pallone più potente dovrà essere il compressore altrimenti servirà più tempo per il gonfiaggio.
Per i packer Bladder invece è necessaria la pompa (https://www.3meta.it/prodotto/pompa-a-vuoto-per-bladder/) per assicurare la messa in vuoto per l’ingresso nel tubo e il ritiro del Bladder a lavoro concluso.
A tal proposito ti voglio sottolineare che la struttura dei packer Bladder deve essere composta da 2 aste. Con una soltanto si rischia che non vada perfettamente in vuoto causando lo spostamento del feltro dalla sua posizione durante l’inserimento e nel gonfiaggio.
Manutenzione
Per garantire una lunga vita ai Packer del primo gruppo è consigliabile trattarli con grasso.
È indispensabile inoltre proteggerli con il film estensibile (https://www.3meta.it/prodotto/film-estensibile/) prima di avvolgere la fibra di vetro.
Il trattamento dei packer Bladder invece si fa con olio per evitare che il feltro si incolli. Questo va steso bene prima di ogni risanamento.
Prima di qualsiasi intervento di risanamento fai molta attenzione alle attrezzature. Verifica visivamente la gomma del pallone e controlla la tenuta degli attacchi rapidi. Questo per evitare che scoppi il packer o che perda continuamente pressione durante la polimerizzazione.
Nel packer bladder accertati che la superficie non sia danneggiata. Gonfialo prima dell’intervento. Controlla gli innesti.